giovedì 25 gennaio 2018

Chiamami col tuo nome - la recensione

In un paesino del Nord Italia, immerso in una estate che sembra fuori dal tempo, il diciassettenne Elio sperimenta il primo, travolgente, amore nei confronti di Oliver, un ragazzo americano più grande di lui, ospite in casa del padre con cui sta lavorando al suo dottorato.

Luca Guadagnino prede il romanzo omonimo di André Aciman e lo traspone cambiandone il setting (da paese di mare del Sud a paese di fiume del Nord) lasciando intatto il fascino etereo fatto di pomeriggi estivi in cui la calura sembra non lasciare scampo, fatto di corpi e pelle e sensazioni tattili.
Nonosante il romanzo sia spesso estremamente spinto, Guadagnino decide di non mostrare mai nulla, lasciando che siano le immagini accennate e gli sguardi dei protagonisti a trasmettere la grande carica erotica di cui la storia è permeata.

Questo è un film dal grandissimo impatto sensoriale, le cui immagini, suoni, odori e sensazioni tattili sono punto cardine della storia, che sia il sapore fresco di una pesca, le ossa sporgenti dell'adolescente Timothéè Chalamet o il corpo, estremamente e simbolicamente virile, di Armie Hammer.
Guadagnino si concentra quindi sui corpi, per raccontare la travolgente passione che solo il primo amore può suscitare,senza riflessioni sull'omosessualità, ambientando la storia in una sorta di bolla fatta di persone di grande cultura (si parla italiano francese e inglese in questo film), in cui non viene mai discussa la natura di questo amore, ma viene semplicemente accompagnato e osservato amorevolmente e infine, in una scena meravigliosa con un grandissimo monologo di Michael Stuhlbarg nel ruolo del padre di Elio, si riflette sulla giovinezza e sull'amore, senza moralismi e senza etichette.
Particolare è anche la fotografia, molto luminosa, contribuisce a quella sensazione di estate sospesa che le parole dei protagonisti proprio all'inizio del film sottolineano, come se l'amore fra Elio e Oliver non potesse esistere al di fuori di questa stagione, l'inverso come simbolo di un ritorno alla realtà in cui la società, gli altri, gli impegni, non lasciano posto a sensazioni e sentimenti tanto intensi.

Si è tentati di parlare di capolavoro, subito dopo la visione del film, ma è una parola enorme che solo il tempo saprà assegnare precisamente a questa come ad altre pellicole, sicuramente Chiamami col tuo nome è un film che avvolge e colpisce come pochi altri sanno fare, toccando la sensibilità non solo di chi è vicino alle tematiche LGBT, ma toccando tutti, perché un film che parla di primi amori e passioni estive non può non essere vicino a ognuno di noi.

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