sabato 10 giugno 2017

La Mummia - la recensione

Film d'esordio del Dark Universe, l'universo condiviso dei mostri della Universal, ed ennesimo rifacimento di un classico degli anni '30, La Mummia si portava dietro anche una certa aspettativa dovuta al seguito che si porta dietro la pellicola datata 1999, diventata un piccolo cult. Il regista Alex Kurtzman decide di discostarsi abbondantemente dall'iconografia classica, soprattutto rendendo la mummia del titolo una donna, la principessa Ahmanet (la sensuale Sofia Boutella).

Per il resto la storia è piuttosto classica: nell'antico Egitto, la principessa Ahmanet, che ha fatto un patto col malvagio dio Set, viene sepolta viva. Ai giorni nostri il soldato Nick Morton (Tom Cruise) e l'archeologa Jenny Halsey (Annabelle Wallis) ne trovano la tomba facendo risorgere la mummia. Nel frattempo una strana organizzazione segreta, comandata dal Dottor Jekyll (Russell Crowe) è intenzionata a ritrovare un misterioso pugnale in qualche modo collegato alla maledizione di Ahmanet.

Quando ci si approccia a un film de genere è fondamentale non aspettarsi spiegazioni logiche e coerenti, o una trama particolarmente articolata, e infatti fin da subito appare chiaro che il prendersi troppo sul serio non fa parte del gioco. Questo è positivo, perché sicuramente una eccessiva pesantezza nelle tematiche e nei personaggi avrebbe appesantito il tutto, rischiando facilmente di sfociare nell'incoerente, per non dire nel ridicolo.  
Sono evidenti richiami ai vecchi film di avventura degli anni '80, in particolare ai vari Indiana Jones, soprattutto nella prima parte ambientata in Medio Oriente, che è anche decisamente la parte migliore. 
Una volta ritornati in Occidente e nella grigia Londra, il tutto perde un po' mordente, introducendo anche quello che sicuramente farà da collante con il resto del Dark Universe, il personaggio di Russell Crowe non troppo approfondito, sottosfruttato, forse avrebbe meritato qualcosa di più (ma chissà se avremo l'occasione di vederlo di nuovo nei prossimi film).

Chi invece è parso divertirsi un mondo è Tom Cruise, davvero in parte, naturale in un tipo di ruolo che non è nuovo per lui e che evidentemente l'attore fa sempre volentieri: il suo Nick è divertente, spigliato, il vero mattatore, tra l'altro è sembrato avere anche una buona chimica con la Wallis e, soprattutto, nelle riuscitissime scene insieme a Jake Johnson, esilarante spalla comica.
La durata non eccessiva permette allo spettatore di divertirsi senza risentire della noia, dato che  la storia procede spedita, le scene d'azione sono dinamiche, i tempi comici ben congeniati e gli effetti speciali ottimi, in particolare Sofia Boutella è splendida e riesce a essere estremamente sensuale anche con un uso abbondante di CGI.

Di sicuro non si sta parlando del film dell'anno, non si avvicina al livello di blockbuster di alta levatura, ma riesce a intrattenere e divertire senza pretese di sorta. Un buon inizio per questo Dark Universe, sperando di migliorare ulteriormente.

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