venerdì 28 febbraio 2014

Oscar 2014: Captain Phillips - Attacco in Mare Aperto - la recensione

Il regista Paul Greengrass torna a raccontare una storia vera e attuale con il film 'Captain Phillips - Attacco in Mare Aperto'.

Nel 2009 il Capitano Richard Phillips (Hanks) salpa con la nave porta container USA Maersk Alabama dalle coste dell'Oman, destinazione il Kenya. A bordo 20 membri dell'equipaggio. Organizzati al peggio in uno dei tratti di mare più pericolosi al mondo, subito iniziano le esercitazioni anti-pirateria per essere pronti in caso di necessità. Caso che subito si presenta.
Delle barche di pirati somali attaccano l'enorme nave che in principio, grazie all'abilità del Capitano, riesce a resistere agli attacchi fino al momento dell'abbordaggio. L'equipaggio si nasconde, ad affrontare i pirati, capitanati dal somalo Muse, resta il Capitano e due colleghi, fino a che il Capitano Phillips non viene preso in ostaggio dai pirati e portato via con la scialuppa di salvataggio della nave per avere un riscatto.

Altissima la tensione in 'Captain Phillips', nonostante si conosca fin dall'inizio quello che succederà, il film mantiene ansia e tensione per tutta la sua durata, mentre si attende impotenti l'arrivo dei pirati e quando si aspetta che in un modo o in altro qualcuno arrivi a salvare il Capitano, due punti fermi nella trama e prima e nel mezzo tanta ansia, tensione, apprensione. Tutto questo grazie ad una sceneggiatura perfetta, lineare e senza retorica, e ad una regia nervosa, asciutta, assolutamente priva di enfatizzazione, una caratteristica del cinema di Paul Greengrass, regista capace di unire alla perfezione l'intrattenimento, l'azione, con una storia dal contenuto anche politico e sociale che comunque non va mai ad appesantire il film. In 'Captain Phillips' c'è un attacco in mare, un sequestro, azioni militari, ma c'è anche lo scontro fra il mondo occidentale, non cattivo come invece spesso si vede in certi film d'azione, e il terzo mondo, dove dei poveracci vengono spinti alla violenza e ad assaltare enormi navi con minuscole imbarcazioni. E' lo scontro fra due mondi lontanissimi che non riescono a capirsi e non riescono a trattare o parlare, e che nel film trovano un minimo punto d'incontro solo nella comprensione mai espressa a parole fra i due capitani delle navi, Phillips e Muse.
Su una base ottima come quella che offre Greengrass si muovono i due protagonisti principali del "duello" fra capitani: Tom Hanks e l'esordiente Barkhad Abdi. Tom Hanks in questo film offre un'interpretazione straordinaria, incredibilmente umana, mai eccessiva, coinvolgente, e ci regala un finale da pelle d'oca che rimane impresso nella memoria dello spettatore. Assurda e incomprensibile la sua esclusione dalla cinquina dei migliori attori agli Oscar, svista imperdonabile. Molto bravo (e nominato all'Oscar come non protagonista) Barkhad Abdi, capace di trasmettere perfettamente il nervosismo, la disperazione e la totale assenza di speranza del suo personaggio.

Descrivere 'Captain Phillips - Attacco in Mare Aperto' in poche parole è molto semplice: è un grande film. Stop.

martedì 25 febbraio 2014

Frame by Frame: Godzilla [Full Trailer]

Una delle creature più amate di tutti i tempi si è risvegliata. Godzilla è tra noi, e porta con se una gigantesca furia distruttiva.
Il full trailer ha debuttato poche ore fa, e noi di Frame, come in questi casi, vi proponiamo le immagini più interessanti attraverso il nostro Frame by Frame!

Il film, diretto da Gareth Edeards con Bryan Cranston, aaron Taylor-Johonson, Ken Watanabe, Elizabeth Olsen e Juliette Binoche uscirà nelle sale italiane il 15 maggio in versione 2D e 3D.



Buona  visone!

Oscar 2014: Dallas Buyers Club - la recensione



La storia vera di Ron Woodroof, omofobo "rodeo guy" che, scoperto di avere solo 30 giorni di vita per una diagnosi di AIDS, lotta con tutto se stesso contro la malattia e contro il sistema, è un film che era in cantiere da anni ma che nessuno voleva produrre. Meno male che c'è Jean-Marc Vallée, perché credo sarebbe stato un vero peccato non vedere una storia come questa su grande schermo.
Siamo abituati a vedere al cinema la lotta contro l'AIDS di omosessuai, attivisti, personaggi ammantati più o meno tutti di caratteristiche positive che ce li fanno amare. Woodroof è invece sgradevole, razzista, omofobo, un conglomerato di difetti terribili con cui è davvero difficile empatizzare e la sua è la storia di come la malattia, con la sua crudezza e la sua brutalità, non fa altro che portare in superficie l'istinto di sopravvivenza, come rende le nostre convinzioni più nitide e le spoglia di qualsivoglia artificio.
Dallas Buyers Club è tutto questo, ma Dallas Buyers Club è soprattutto i suoi interpreti principali. Matthew McCounaghey interpreta il suo personaggio totalmente, anima e corpo, esce dallo schermo trafiggendo lo spettatore con lo sguardo sporgente tra le guencie incavate. Golden Globe meritatissimo, Oscar altamente probabile, la sua migliore interpretazione e una delle migliori performance di un attore da molti anni a questa parte. Straordinario anche Jared Leto, riesce a far sentire la fragilità e la bellezza del suo personaggio, ammantandolo quasi di una luce angelica che risplende per tutta la durata del film. Talmente straordinari entrambi da far passare in secondo piano la storia stessa.
Dallas Buyers Club è una bellissima storia, una bella regia, una fotografia stupenda, interpretazioni da Oscar... per farla breve è davvero un grande film.

Oscar 2014: Nebraska - la recensione

 "E' un paese per vecchi" potrebbe essere il sottotitolo di Nebraska, elidendo la negazione dal film dei fratelli Coen. Perchè nell'ultimo film di Alexander Payne sono gli anziani a farla da padrona, in una cittadina in cui l'unico "giovane" è un figlio quarantenne che fa da spalla ad un padre ottantenne. Metafora forse di un America ormai vecchia e decadente ?
E' la storia di Woody Grant, padre e marito che ormai vive gli acciacchi di una vecchiaia ben inoltrata. Woody  è disilluso da tutto, con un bel problema con l'alcol e che con la testa non c'è più tanto. Ormai si lascia vivere, sfiancato, come in attesa del suo ultimo giorno. Finchè un mattino si illude di aver vinto un millione di dollari, si tratta in realtà di una palese trovata pubblicitaria stampata su un volantino. La faccenda però accende una luce nuova negli occhi del vecchio Woody, tutto sembra riacquistare un senso, finalmente la vita gli serba all'orizzonte un nuovo obbiettivo: andare nella città di Lincoln a saldare la vincita. Meta lontana non pochi chilometri dal Montana, dove Woody vive con la sua famiglia. Il figlio proverà a dissuadere il padre, ma sistematicamente nel cuore della notte arriva la solita chiamata da parte della polizia secondo cui Woody, imperterrito, è stato trovato avventurarsi, solo e a piedi, verso la cittadina.
Non rimane che assecondarlo e decide di accompagnarlo in macchina fino a Lincoln, comincia così il lungo viaggio di una padre e un figlio...


Per "Nebraska" Alexander Payne mette da parte grandi star come George Clooney, mette da parte le produzioni più "consistenti", sceglie infatti una via molto indipendente, optando perfino su una fotografia in bianco e nero che "colora" il film con tinte intime e nostalgiche. "Nebraska" è un piccolo film che ha il profumo dell'opera prima di un talentuoso regista, ma non è un'opera prima, anzi è ben il settimo lungometraggio di Payne, nato a Omaha in Nebraska. E proprio come alcuni piccoli film girati da talentuosi registi "Nebraska" è il classico esempio di piccolo-grande film.
Payne sceglie dei toni tragicomici nel raccontare l'avventura on the road del suo protagonista (interpretato da un clamoroso Bruce Dern, giustamente candidato all'Oscar), si sorride e ci si commuove. E' un epopea che viaggia sui binari del ricordo e della memoria, alla riscoperta delle proprie radici, mantenendosi profondamente legata al tema della famiglia e concentrandosi sui rapporti presenti nel nucleo familiare, con uno sguardo deciso sulla relazione padre-figlio. Il buon vecchio Woody somiglia un pò ad un Ulisse odierno che intraprende una pacata odissea verso la sua Itaca, dove sono rimasti ad aspettarlo parenti, amici e conti in sospeso.
Si capisce subito che "Nebraska" è un film che ha dimestichezza nel gestire la materia di base, affinché il prodotto finale sia solido il più possibile. Rigorosa, equilibrata, pulita, la narrazione va avanti per la propria strada senza mai  inciampare e perder di ritmo, con scioltezza, regalandoci simpatici siparietti e bei momenti di cinema, mantenendo una giusta armonia tra cinismo e buoni sentimenti, tra leggerezza e riflessione, e sopratutto offrendo una vasta gamma di valori e virtù. Ne esce così un quadro sociologico non scontato, quasi unico, di certo intelligente.
"Ha l'Alzheimer?" viene chiesto a David nel finale a proposito del padre. "No, crede soltanto alle cose che la gente gli dice" risponde lui. "Oh, che peccato!". Una chiusa che innalza il discorso di Payne su un livello ben più alto, che sembra guardare all'America tutta.


Voto:  **** / *****

Mr.Carrey

lunedì 24 febbraio 2014

Gravity trionfa ai Frame Awards 2014: Ecco tutti i vincitori!

Le votazioni per i Frame Awards 2014 sono ufficialmente chiuse, ed è con grande gioia che vi annunciamo tutti i vincitori di questa edizione carica di grandissimi nomi e grandissimi titoli!



Miglior Film
Gravity
Captain Phillips - Attacco in Mare Aperto
Django Unchained
Il Lato Positivo
Zero Dark Thirty
La Vita di Adele
Rush
Lincoln
Cloud Atlas


Miglior Regia
Alfonso Cuaron - Gravity
Steven Spielberg - Lincoln
Paul Greengrass - Captain Phillips - Attacco in Mare Aperto
Kathryn Bigelow - Zero Dark Thirty
Abdellatif Kechiche - La Vita di Adele



Miglior Film Italiano
La Grande Bellezza
La Migliore Offerta
Miele
Educazione Siberiana



Miglior Attore Protagonista 
Daniel Day-Lewis - Lincoln
Tom Hanks - Captain Phillips - Attacco in Mare Aperto
Joaquin Phoenix - The Master
Denzel Washington - Flight
Michael Douglas - Dietro i Candelabri



Miglior Attrice Protagonista
Jennifer Lawrence - Il Lato Positivo
Sandra Bullock - Gravity
Cate Blanchett - Blue Jasmine
Adele Exarchopoulos - La Vita di Adele
Jessica Chastain - Zero Dark Thirty



Miglior Attore Non Protagonista
Leonardo Di Caprio - Django Unchained
Daniel Bruhl - Rush
Jake Gyllenhall - Prisoners
Philip Seymour Hoffman - The Master
Tommy Lee Jones - Lincoln



Miglior Attrice Non Protagonista
Anne Hathaway - Les Misérables
Nicole Kidman - Stoker
Lea Seydoux - La Vita di Adele
Amy Adams - The Master
Sally Field - Lincoln



Miglior Cast
Les Misérables
The Master
Noi Siamo Infinito
Cloud Atlas
Lincoln



Miglior Sceneggiatura Originale
Django Unchained
Gravity
Zero Dark Thirty
Prisoners
Rush



Miglior Sceneggiatura Non Originale
Il Lato Positivo
Philomena
Lincoln
Cloud Atlas
Noi Siamo Infinito



Miglior Film D'Animazione
Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Wolf Children
Monsters University
Frankenweenie
Kiki: Consegne a Domicilio



Miglior Scenografie
Anna Karenina
Il Grande Gatsby
Les Misérables
Lincoln
Bling Ring



Miglior Trucco
Lo Hobbit: La Desolazione di Smaug
Cloud Atlas
Les Misérables
Hitchcock
Lincoln



Miglior Fotografia
Stoker 
Cloud Atlas
Lincoln
Django Unchained
The Grandmaster



Miglior Canzone Originale
Let it Go - Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Ancora Qui - Django Unchained
Atlas - Hunger Games: La Ragazza di Fuoco
Strange Love - Frankenweenie



Miglior Colonna Sonora
Gravity - Steven Price
Lo Hobbit: La Desolazione di Smaug - Howard Shore
Frozen - Il regno di Ghiaccio - Christophe Beck
Cloud Atlas - Tom Tykwe
Lincoln - John Williams



Miglior Effetti Speciali
Gravity
Lo Hobbit: La Desolazione di Smaug
Pacific Rim
Into Darkness - Star Trek
Oblivion



Miglior Uso del 3D
Gravity
Lo Hobbit: La Desolazione di Smaug
Pacific Rim
Frankenweenie
Into Darkness - Star Trek



Miglior Trailer (cliccare sul titolo per visualizzare)
Solo Dio Perdona <--- VINCITORE
Cloud Atlas
L'Uomo D'Acciaio
Les Misérables
I Sogni Segreti di Walter Mitty
Lo Hobbit: La Desolazione di Smaug



Miglior Locandina (cliccare sul titolo per visualizzare)
Gravity <--- VINCITORE
Stoker
La Vita di Adele
Hunger Games: La Ragazza di Fuoco
Solo Dio Perdona
Lincoln
The Master
Lo Hobbit: La Desolazione di Smaug



Peggior Film
Un Weekend da Bamboccioni 2
The Canyons
Jobs



Lo staff di Frame vi ringrazia infinitamente per la vostra partecipazione. Continuate a seguirci per nuove notizie e recensioni scritte da gente comune con una passione in comune: la Settima Arte!